Dalla monumentale e seduttiva Barcellona, la nuova tappa di “L’Isola che c’è” per il Premio Fregula D’Oro ci porta dentro i silenzi di un bosco da brividi. Dall’alto Gadoni appare come un isolotto severo che allarga però le braccia per accoglierti con una storia millenaria, profonda come le miniere di Funtana Raminosa.
L’età del rame, ormai alle spalle e florida attrazione di archeo turismo per famiglie, ha lasciato tracce di un orgoglio e di una ricchezza silenziosi come quel bosco incantato.
Si sa, le noci allungano la vita. Tre al dì, altro che ti sogno in California. E qui con le nocciole ci fanno tutto. Anche dal finocchietto selvatico che va oltre il podio se accompagna la fregula. Ricetta unica al mondo.
Sapienza, tenacia, laboriosità, il presente come futuro.
A Gadoni l’associazionismo va spinto dalle brezze e trattiene anche i giovani che ora guardano anche alla documentaristica per attrarre compagnia di viaggio e narratori di bellezza.. Il sindaco Francesco Peddio e il Consorzio delle attività commerciali investono in cultura e confronti.

Invitano il Coro tutto al femminile di Trieste e lo affiancano al Boghes locale. Scambi, fratellanza oltre confini.

E cresce così tanto quel finochietto che, oltre ai mitici ravioli, la Fregula si fa spazio come piatto identitario dalla ineguagliabile preponderanza salutare.
Ecco perché dopo la immensa Barcellona, Sardegnatavola fa tappa nell’isola dei canti e dei silenzi, delle noci e dei ciliegi.
Nella Sala Comunale forte è l’emozione per la comunità locale, per sindaco e turisti.
Qui sapienza, tenacia, laboriosità e visione verso un futuro che sa già dell’oggi ci riportano ai valori alti della coltura del grano.
Il “Premio Fregula D’ Oro” per la comunità di Gadoni sa anche di orgoglio dell’appartenenza e di fedeltà ai valori identitari.




