A pranzo con i poliziotti_di Antonello Caria

Ha sempre suscitato molta curiosità e certo interesse nell’opinione pubblica poter conoscere le abitudini alimentari dei professionisti del mondo della sicurezza, di coloro cioè che non curanti del pericolo sono chiamati quotidianamente a mettere a dura prova l’efficienza ed il livello delle proprie prestazioni psicofisiche per assicurare ai cittadini la tutela dei loro diritti e l’esercizio delle loro libertà. La curiosità cresce ancor di più se si tratta di andare a conoscere da vicino lo stile e le abitudini alimentari di quei poliziotti che ogni giorno osserviamo a bordo delle “volanti”, sempre vigili e attenti questi a prestare aiuto e assistenza a tutti i cittadini in difficoltà e capaci, allo stesso tempo, di intervenire, anche con estenuanti inseguimenti a piedi lungo le vie del centro cittadino, per proteggere e difendere in qualsiasi momento la sicurezza di tutti noi cittadini.

Nell’immaginario comune la figura del poliziotto è rappresentata come un modello ideale di perfetta forma fisica in ragione del fatto che la sua particolare e specifica mission professionale richiede che egli sia sempre pronto e disponibile ad intervenire, in alcuni casi anche con l’uso della forza fisica, per difendere i cittadini dai pericoli che possono insorgere nelle piazze e nelle strade delle nostre città.  Per tali motivi suscita interesse e curiosità conoscere quale sia lo stile alimentare seguito a tavola dai professionisti della sicurezza. Per soddisfare almeno in parte tali curiosità abbiamo varcato la soglia della storica Caserma “Carlo Alberto” di Viale Buon Cammino a Cagliari, dove, oltre a tanti altri spazi di servizio riservati al benessere del personale, si trova il “ristorantino” dei poliziotti cagliaritani. Qui, dal Lunedì al Venerdì, vengono giornalmente a consumare i pasti circa 220 commensali, mentre dal Sabato alla Domenica si contano all’incirca 80 presenze giornaliere. Il menù viene presentato giornalmente e viene esposto nella bacheca all’ingresso della mensa. Nel contempo viene inviato via mail a tutti gli Uffici di Polizia della città, le cui segreterie, ogni mattina ed entro e non oltre un certo orario, provvedono a comunicare espressamente i nominativi del personale che chiede di poter fruire del servizio di ristorazione. Da alcune specifiche domande rivolte ai commensali veniamo a conoscenza che i poliziotti e le poliziotte, in generale, seguono le linee guida dettate dalla dieta mediterranea, in cui è concesso un po’ di tutto senza esagerare con le porzioni. Prediligono, in particolare, frutta e verdura di stagione, pesce, legumi, cereali, olio di oliva extravergine e cibi freschi e locali, preferibilmente a Km zero, e bisogna dire che, nel rispetto delle regole imposte dalla dieta alimentare mediterranea, stanno molto attenti, senza alcuna distinzione di genere, alle quantità di ogni singolo alimento consumato. 

Il menù varia di giorno in giorno e solo dopo che sono trascorse almeno due settimane questo può essere riproposto. Nell’arco della settimana, per quanto riguarda i primi piatti, non possono mancare pasta e riso in bianco o, in alternativa, al sugo (preparato stando molto attenti alle varie intolleranze alimentari) o, ancora, un altro primo che può variare tra diversi tipi di pasta e risotti, minestre, zuppe di cereali o legumi o vellutate di verdure. Per quanto riguarda i secondi, non possono mancare i piatti ricchi di proteine, di origine animale o vegetale, come carne e pesce, (che possono essere cucinati, a seconda delle diverse intolleranze e dei rispettivi gusti, conditi o alla piastra o al forno). In alternativa, per chi preferisce rimanere più leggero nella digestione, può sempre scegliere di alimentarsi con un sano e ricco insalatone, con verdure, legumi e cereali, rigorosamente locali e di stagione. Vi è anche qualche commensale che richiede espressamente un menù vegano e/o vegetariano e nel limite del possibile si riesce a soddisfare anche tali abitudini alimentari. In linea generale, pertanto, i poliziotti prestano molta attenzione a seguire una dieta alimentare equilibrata che sia in linea con il proprio fabbisogno calorico giornaliero e con il proprio stile di vita, diciamo, piuttosto dinamico. Nonostante ciò, non dobbiamo mai stancarci di ribadire che mangiare bene è la regola fondamentale per mantenere sano il nostro organismo e farlo funzionare al meglio.

(n.d.a.) Un importante studio italiano, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che la dieta mediterranea ha effetti positivi sulla qualità della vita e sui parametri di salute ad essa connessi. Attraverso il costante ricorso a questa sana abitudine alimentare si può quindi assicurare una efficace azione di prevenzione contro malattie ad alto impatto sociale: da quelle cardiovascolari a quelle neurodegenerative, fino ai tumori. Chi porta a tavola prevalentemente olio di oliva, frutta secca, verdura, legumi e cereali e modera il consumo di alimenti di origine animale, dolci e bevande alcoliche si predispone a vivere meglio la propria esistenza. Un’alimentazione di questo tipo ha un effetto antiossidante e antinfiammatorio, con una conseguente ricaduta positiva sulla qualità di vita.  

©Sardegnatavola

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