Frongia, primario di chirurgia robotica: “tutto cominciò da un pranzo”_di Luca Neri

Il mondo cammina veloce. A volte troppo, pure quando il vento si placa. Tentare di inseguirlo a piedi, con la sola forza delle gambe, è utopistico, forse ingenuo. Devono intervenire le idee, loro sì, in grado di tener testa.

È proprio grazie alla forza delle idee, ad una mente nata per anticipare il progresso che Mauro Frongia, primario di urologia e chirurgia robotica all’Ospedale Brotzu di Cagliari e premiato a Roma alla manifestazione  “L’Isola che c’è”, è riuscito a trasformare il suo reparto in un’eccellenza internazionale. La chirurgia robotica, studiata dagli States ed importata in Sardegna, ha di fatto rivoluzionato il modo di concepire gli interventi, sfruttando la mini-invasività che solo un robot può garantire. Con un piccolo taglietto e una macchina che riproduce le “mosse” del chirurgo a distanza, è stato possibile eseguire interventi che anni fa avrebbero richiesto un utilizzo ben più deciso del bisturi.

L’abilità nell’essere precursore ha reso l’isola nota anche oltreoceano, in particolar modo con il gemellaggio con il professor Benedetti della chirurgia robotica di Chicago: “Concordato durante un pranzo”.

Proprio la buona tavola ha un’importanza fondamentale per il Dottor Frongia, anche se lui tra i fornelli non se l’è mai cavata troppo bene: “E’ vero che tante cose si imparano, ma per cucinare ci vuole talento. Quindi preferisco evitare”.

Eppure il mangiar bene ha avuto una certa rilevanza sin dalla sua infanzia, quando la domenica diventava l’occasione per ritrovarsi tutti insieme, in famiglia, e godersi la mitica gallina ripiena della nonna, che veniva farcita con lardo, zafferano e “una montagna di uova”.

E la tradizione sarda, del resto, la fa certamente da padrona nelle sue preferenze alimentari: “Come primo, i malloreddus con sugo di salsiccia, o in alternativa gli spaghetti con arselle e bottarga. Tra i secondi l’aragosta alla carlofortina prima di tutti, ma anche l’orata a scabecciu, preparata con un sugo agrodolce: è un piatto tipico contadino, dove l’orata veniva sostituita da pesci più modesti”.

Insomma la Sardegna e le sue pietanze al primo posto nel cuore di Mauro Frongia, grazie ad una tradizione alimentare che ha reso la nostra terra nota nel mondo per gusto e genuinità. E se lo dice anche un medico come lui, c’è sicuramente da fidarsi.

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