IL GRANDE CUORE DELLA BARBAGIA: a Belvì non solo caffè, Desulo e un nuovo defibrillatore, Ollolai crea un marchio di pastori.

Malgrado le innumerevoli problematiche che vanno dalla carenza di servizi, passando per la rete viaria obsoleta e una sempre più crescente emigrazione giovanile, esiste una Barbagia che non si arrende, distinguendosi in lodevoli iniziative.

Ad animarle l’alta valenza sociale, capace di arricchire la quotidianità dei centri incastonati nel cuore dell’isola.

A Belvì, nel “Barbagia Ospitale” di Bachis Cadau, oste tuttofare, il bar che, un tempo ospitava le slot è diventato un centro di cultura, anche grazie agli eventi organizzati a partire da un decennio.

Dunque, non solo buon vino e pasti veloci a chilometro zero, dove spiccano le leccornie del posto, ma anche reading letterari capaci di riscaldare il freddo inverno del paesino dei castagni.

Una scelta forte quella di Cadau che dal 2001 ha deciso di contrastare la ludopatia con librerie colme di volumi di ogni genere e musica tradizionale in sottofondo.

Insomma, non solo una pregevole iniziativa e un gradevole colpo d’occhio, ma anche un ritrovo di artisti di spicco che vedono nel “Cafè-letterario” un’importante piazza.

I numeri poi si mostrano importanti e la spaziosa sala intera, troppo piccola nel contenere “il consolidato pubblico di Bachis”: variegato e non solo zonale.

E per chi passasse da queste parti, di certo non resterebbe meravigliato nel vedere Cadau, dividersi tra cucina, sala e organizzazione  dei prossimi eventi.

A pochi chilometri di distanza, risalendo i tornanti di “Monte Corte”, Desulo, patria del celebre Montanaru e figlia del Gennargentu, si offre in tutta la sua bellezza e reduce da eventi degni di nota.

Qui, i “fedelas” del ’79,  hanno voluto donare alla comunità un defibrillatore, predisposto in un’apposita postazione lungo la centrale via La Marmora, all’ingresso del poliambulatorio.

Un gesto per nulla scontato, ma concreta testimonianza dell’amore e del senso di fratellanza che accumuna da sempre i desulesi, particolarmente legati all’associazionismo e alle proprie radici.

Non è di certo un caso, poi che, la donazione dell’apparecchio sia avvenuta proprio lo scorso 29 settembre, in occasione della giornata mondiale del cuore, in una sala gremita e festosa per l’occasione.

La coesione per il bene comune, tuttavia, si rivela capace di abbracciare più ambiti, anche economici, dove la sinergia e la volontà di valorizzare i prodotti autoctoni, combattendo una crisi senza precedenti, sono elementi cardine.

Ollolai, paese natale del mitico “Zizu Columbu” e residenza a cielo aperto grazie alle case donate a un euro, ci crede. Nelle scorse settimane una nuova sfida: il marchio che prende nome dal borgo, con protagonisti 33 pastori locali cooperanti nel promuovere sotto un’unica egira formaggi e carni del posto.

Da qui la scelta di accordarsi con la cooperativa Genuina di Ploaghe che trasformerà le eccellenze collocandole sul mercato nazionale ed estero.

Si spazierà dalle trasformazioni delle carni ovine, suine, caprine e bovine, con una vasta scelta tra prosciutti, hamburger, e prodotti sottovuoto o sotto’olio.

Accattivante il logo dell’impresa, dove un guerriero sardo si fonde con il corpetto dell’abito tradizionale femminile ollolaese.

E’ una Barbagia fatta di tante storie, ma comunque volenterosa di non fermarsi, lottando per un futuro migliore.  

Giorgio Ignazio Onano

©Sardegnatavola

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