Le dediche di Petagna_di Mimmo Politanò

Prima di ogni partita del Cagliari ‘io’ ho un rito abbastanza complesso. Prendo una aspirinetta, tre capsule di omega 3, dico un padre nostro, un ave Maria, un gloria, mi bevo una “birrella”(sic!) mangiando una abbondante “picadita” argentina, inizio a soffrire, a dare degli “alceici” agli arbitri, al Var, alla Var,  a misurarmi la pressione, e infine rassegnato a un probabile infarto, mi faccio una camomilla tripla.

Io vengo dal “potrero” argentino, quindi come potrete immaginare, non sono tanto elegante nel linguaggio, durante le partite. Inoltre, sto sperimentando, che in Italia il calcio è più corrotto che altrove, nel mondo; e non sopportando, in assoluto, le ingiustizie, una partita guardata alla tv, diventa un mio monologo aggressivo contro chi, senza dubbio, non mi può ascoltare, e a cui assiste soltanto il televisore, il gatto, il cane, i personaggi femminili e maschili, i miei putti, le madonne, i San Giuseppe e le sacre famiglie dei quadri appesi ai muri, e il fruscio intimorito e scandalizzato delle mie belle piante d’interno, che hanno tutte, pure, dei bei nomi.

Poi gli operatori di Dazn iniziano a inquadrare il meraviglioso pubblicodelUnipol Domus e io inizio a percepire in ogni cellula le emozioni che mi donano queste persone, che reputo molto simili a me, culturalmente; e penso che una vittoria li farebbe certamente felici. Per i calciatori sarebbe come ‘ritornare’ in gol e impegno, l’amore che i tifosi volta per volta, profondono in modo passionale nei loro confronti.

Sapevamo tutti che la partita col Bologna sarebbe stata difficile. La squadra di  Thiago Motta Santon Olivares, importante come il cognome del suo allenatore, è una delle squadre che meglio gioca nella serie A italiana in questo campionato.

Sapevamo pure che per gli uomini del Cagliari sarebbe stata una partita complessa, da giocare concentrati al cento per cento. E sapevamo pure che per uno in particolare sarebbe stata doppiamente emotiva. Mi riferisco al dottor Nicolàs Viola, che a Bologna, prima di giungere nell’isola, non è riuscito (non certamente per demerito) a mettere il luce il suo talento. Ma ciò nonostante, ha lasciato nel cuore dei suoi ex compagni un ricordo indelebile e un affetto profondo. Storie di quelle che appaiono romanzate e che tanto bene fanno al calcio e alla vita in generale.

I primi venti minuti della partita sono stati davvero difficili per i calciatori di Mister Ranieri. Ma io, come molti altri, conoscendo le sue capacità, avevo fiducia nella squadra che egli aveva schierato in campo. E’ notorio a chi ha avuto la fortuna(sic!)di conoscermi che io ho un dialogo molto stretto e particolare con i defunti e che loro mi comunicano cose che non dicono ad altri. E’ una questione di fiducia per la mia aspromontanità. Ecco, loro oggi mi hanno detto che avremmo vinto. Ma io pur sapendolo anticipatamente,  ho sofferto in modo disumano.

Il maestro Claudio, essendo ancora nelle vicinanze delle feste è partito con una specie di albero di natale, che menomale non ci ha ricordato “Spellacchio” quello del sindaco Raggi, a Roma; poi, come è suo costume, ha cambiato le posizioni ad alcuni giocatori, come pedine su una scacchiera. In questo il mister è un numero uno.

Riguardo il gol di Orsolini, mi chiedo come mai Dazn non abbia mandato in replay nessuna immagine nitida dell’azione. Per me, la palla era uscita dal campo. In ogni modo, il caro Augello, in onore all’origine arcaica del suo cognome, è volato in aria, dopo aver colpito il piede dell’Orso bolognese e l’arbitro non ha ritenuto che quello fosse fallo. Noto che spesso e volentieri, i falli, nella maggioranza degli accadimenti, sono negati  al Cagliari. 

La squadra, in fondo, oggi, mi è apparsa più unita, più “empatica”, per utilizzare un termine noto fra i giovani del Cagliari. Sono state poche le azioni individuali, ma non sono state banalizzate  dall’egocentrismo. Sarebbe stato bello che quel tiro da lontano di Viola fosse finito in rete, come a Benevento, ma va bene lo stesso. Il dottore sta ri-allenando la mira.  

Scuffet, non ha preso il tiro di Orsolini, perché probabilmente, aveva creduto che l’arbitro lo avrebbe annullato. Zappa, oggi ha giocato un’ottima partita. Wieteska ha giocato la più bella da quando è a Cagliari, tanto è vero che con un’azione magica sulla respinta di un difensore del Bologna, su uno dei consueti e insidiosi corner di Viola, lascia disorientati due difensori bolognesi, e tira verso l’area incontrando la gamba dello sfortunato Calafiore, che la mette nella sua propria rete.

Oggi una menzione speciale la merita Petagna. Ha giocato la sua partita migliore da quando è a Cagliari.

Si percepisce che si stia allenando con maggiore impegno. Lo si vede più magro, pur se di pochi grammi, ma è più mobile, più guerriero, più vivo al centro dell’attacco. Oggi, veramente, era una gioia per gli occhi vederlo giocare. Il suo primo gol in rossoblu, dopo appena pochi minuti da quello di Orsolini, è stato di buona fattura e per niente facile. La dedica poi, ha reso tutto ancor più intenso e romantico.

“El charrua Nandez” oggi è stato senza dubbio uno dei migliori giocatori della partita. La sua “garra” è ben nota ma oggi, davvero, trasmetteva a tutti il suo sfrenato desiderio di vincere. Makoumbou, prima di iniziare aveva  gli occhi tristi e spenti, come se qualcosa lo turbasse dentro, ma a un certo punto della partita, ha iniziato a giocare con l’anima, come pure i giovanissimi Sulemana e Prati. Dossena è stato come sempre all’altezza. E Augello, pur se ogni tanto ha sofferto fisicamente Orsolini, ha fatto una buona partita. Viola come ci ha abituati illumina la gara, con la sua imprevedibilità e classe incontestabile. Spesso il suo è un lavoro scuro, a seguire le sagge indicazioni del mister, ma le sue azioni sono positive, nel conto finale. Se la memoria non mi fallisce, quando c’è lui in campo non perdiamo mai, o quasi.

Credo che, se il dottore riunisse i suoi amici e facesse loro una Lectio Magistralis sull’empatia, rischiamo di ripetere il Leicester City. Vero Mister Ranieri? Auguri  per la vittoria! Grande merito oggi (e sempre) è pure suo e del suo staff! La vittoria per 2 a 1 sul forte Bologna, ci darà la carica giusta per il Frosinone, oltre che una settimana circa di gioia!  E per finire voglio inviare pensieri quantici positivi a Lapadula, Rog, Mancosu, e un abbraccio forte a “El Pavo” e quelli della primavera che hanno certamente iniziato a realizzare il loro sogno più bello: la prima squadra!    

Vedi anche

La Scala del calcio si illumina di rossoblù, con la spinta del popolo sardo sugli spalti_di Fabio Salis

Passione, identità e senso di appartenenza. Nella calda notte milanese il connubio tra i giocatori …