Come folgore che segue al tuono_di Michele Licheri

Non so dove sei

o che fai

dove il volo ti porti

so che resterai

in me

e in tutta quella masnada di additati

che tu hai saputo unire

sotto un vessillo bicolore

che sa di vento e sale

di cielo e terra

e di orizzonti sconfinati

dove si arrossa la speranza

in rotta verso l’impossibile

“mito e uomo” sei stato

mai una parola di troppo

e poi perché mai sprecarle le parole

che hanno un peso

bastano già quelli delle réclams

a banalizzarle a manipolarle

scientemente

al contrario di te

mai domo

mai prono

libero

sotto una coltre di fumo

che un poco annebbiava il tuo sorriso

e mi vien da pensare alla – epocale –

nostra gran confusione

dove la vanità si è sovrapposta alla lealtà

nell’assurda e diabolica svendita della coerenza

che baratta il tempo e confonde la bellezza

Tu invece sarai e resterai per sempre

– come disse quel tale – un “hombre vertical”

voglio pensarti kosmiko

– silenzioso ricordo –

luminosa

lucente luce

come folgore che segue al tuono

in bonu mundu sias

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